Antonio Cantiello

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mostra personale nella città di Pico della Mirandola . Sala Trionfini dal 8 ottobre al 6 Novembe 2022

Aggiunto il 1 ott 2022

.. La pittura di Antonio Cantiello 

si concentra su  alcuni soggetti che gli sono congeniali: la figura umana e la natura morta.

L’ opera è spesso risolta con una monocromia di colori terrosi, che, con le loro variazioni, rendono la plasticità del soggetto dipinto. 

Il solo utilizzo delle terre di siena e degli ocra conferiscono ai soggetti l’effetto equivalente del fotografico bianco e nero: concentrare l’attenzione sui valori plastici, sulla luce e sull’ombra.

Nei quadri di Cantiello la luce è calda, 

frutto di una illuminazione artificiale ad incandescenza e proietta ombre delicate sullo sfondo; un critico ha definito questa luce “antica”, definizione che ben sottolinea una atmosfera intima, pacata, propria di un tempo meno frenetico, più dilatato, forse passato, ma che viene recuperato attraverso gli oggetti che ce lo ricordano con immediatezza.

 

La luce si fa più forte nelle nature morte che vedono la presenza come protagonisti  dei manichini d’artista ed è  diretta sui soggetti in evidenza, generando contrasti più decisi con le zone in ombra.

Lo sfondo nei dipinti spesso sparisce, diventa buio, quasi nero, ottenendo un effetto scenico di grande impatto che riecheggia atmosfere csaravaggesche.

I soggetti diventano attori su un proscenio,  illuminati da un fascio di luce diretta quasi fosse un occhio di bue, lasciando in ombra tutto il resto che potrebbe costituire fonte di distrazione; hanno il desiderio, forte e manifesto, di catturare lo sguardo di chi li osserva, per coinvolgerlo nel proprio dramma interiore o nella propria intimità segreta invitandolo ad una riflessione. 


Mirandola 2022                      Maria Rita Testi

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Aggiunto il 1 ott 2022

Aggiunto il 1 ott 2022

Aggiunto il 1 ott 2022

Comunicato stampa

Aggiunto il 10 giu 2010



sabato 12 giugno 2010 alle ore 17.00

Fine:

martedì 22 giugno 2010 alle ore 19.30

Luogo: Firenze Galleria La Pergola 45R

Galleria "La Pergola", a pochi passi dal Duomo, da S.Croce, dalla SS.Annunziata.

Via:

la Pergola 45 rosso

Città/Paese:

Firenze, Italy

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Comunicato stampa

Aggiunto il 3 giu 2010



sabato 12 giugno 2010 alle ore 17.00

Fine:

martedì 22 giugno 2010 alle ore 19.30

Luogo:

Galleria "La Pergola", a pochi passi dal Duomo, da S.Croce, dalla SS.Annunziata.

Via:

la Pergola 45 rosso

Città/Paese:

Firenze, Italy

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Comunicato stampa

Aggiunto il 24 ago 2009

dal 21 agosto al 2 settembre 2009

sono in mostra al castello di Ferrara

nell'ambito della rassegna "Arte e musica"

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cantiello antonio in vetrina a fano art gallery 1/06 - 14/07/2011

Aggiunto il 14 set 2005

mostra a fano
Antonio Cantiello nasce nel 1955 a XCX. La sua passione per la pittura germoglia fin da giovanissimo e lo porta a frequentare gli studi di importanti pittori nei quali apprende le nozioni tecniche ed i segreti del mestiere ma, soprattutto, si confronta con essi. La formazione di Cantiello non è accademica e possiamo paragonarla a ciò che avveniva in una bottega medievale: il giovane Antonio ha cercato e scelto i suoi maestri.
Le sue opere colpiscono lo spettatore, siano esse nature morte o ritratti: esse rappresentano scene quotidiane, famigliari allo spettatore, però in esse l’ambientazione è sempre particolare; è proprio con queste atmosfere che Cantiello colpisce l’animo di chi guarda le sue opere.
Nella serie delle nature morte con manichini, il pittore sembra dare una lettura dell’uomo contemporaneo che ha perso i tratti dei suoi lineamenti: le teste sono senza volto, le mani senza dita. L’uomo del XXI secolo è paragonato ad un manichino che può fare solo pochi e ripetitivi gesti. Dietro a questo si intravede la paura di una classe di burattinai, di perdere il loro potere. I manichini in legno sono privi di una forza motrice, ma animati solo dall’inerzia della ripetitività.
In queste opere si percepisce anche inquietudine ed angoscia generata, oltre che dalla particolare luce, dal fatto che gli oggetti che compaiono in queste composizioni (tutti di uso comune come piccole tele, conchiglie, pennelli o barattoli) a confronto dei piccoli manichini assumono proporzioni gigantesche e incombono sui potenti manichini inanimati.
In queste pitture è protagonista la luce, e naturalmente l’ombra che essa proietta sugli oggetti; ecco come si genera il senso di inquietudine dei quadri del maestro Cantiello. Anche i ritratti hanno una forte carica emotiva e scrutano nei dettagli degli effigiati: ad esempio nei capelli grigi o ricci e nelle imperfezioni dell’epidermide. È sempre la luce ad essere la protagonista ed a far uscire la forza vitale delle persone ritratte che, al contrario dei manichini, sono uomini eroi, che con la loro volontà interiore cercano di controbattere lo scorrere della vita (per questo motivo molti di questi sono rappresentati nell’atto di leggere o meditare un libro). Il pittore ci offre una via d’uscita per evitare di trasformarci in manichini.
“Guardando il cielo” è un doppio ritratto, pieno di significati simbolici. Ad una prima visione dell’opera colpisce il contrasto tra il ragazzo e l’uomo maturo, però entrambi hanno una meta comune, l’osservazione del cielo. Un unico punto ed ognuno cerca di assimilare la visione, a noi interdetta, secondo la propria sensibilità. L’artista ci ripropone il tema classico dell’evoluzione della vita, probabilmente personalizzato da un nonno ed un nipote.
Infine, dopo aver esaminato il simbolismo dell’arte del maestro Antonio Cantiello, non ci si può non soffermare sull’accurata tecnica esecutiva della sua pittura: il pennello stende il colore in maniera sintetica a macchie o descrive accuratamente i dettagli ad esempio delle epidermidi, oppure la luce si impossessa del colore e trasfigura la corporeità materiale dell’oggetto.

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Virtuosismi d'autore

Aggiunto il 14 set 2005

dal 12 di giugno al 22
presso la galleria D'Arte
" LA PERGOLA"

Antonio Cantiello virtuosismi d' autore

Parlare dell' arte di Antonio Cantiello è come risolvere una grande ed immaginaria equazione binaria che ci da un risultato sicuro, quello artistico e stilistico di cui l' autore è maestro.
Un classico personalizzato si ritrova nei ricorrenti interni che ci immettono nel suo mondo creativo: lo studio, i manichini che lo rappresentano; tutto ruota intorno a questo concentrato d' idee e di sensazioni che da abile ed esperto maestro sistema sulla tela fino a raggiungere un effetto di dimensione scalanti ed accrescitive che qualificano una sua pittura di corale esistenzialità.
Cantiello è l' "essere" come conoscitore, come interprete, come fine ritrattista di tutti i suoi lavori che hanno una gamma che s' intreccia e si riconduce al primordio umano dell' espressività fino ad arrivare alla trans-avanguardia ed agli espressionisti del terzo millennio.
Un pittore di interessante e difficoltosa catalogazione per quei suoi infiniti accordi mentali che lo accumunano alle sue tele.
Pittura di alta spiritualità ed ingegno creativo che inagura una contemporaneità suggestiva piena di esperienze e di studiosa ricerca.
Tutto questo incontro di sottile ritmata cromia induce a visitare questa essenza artistica dell' uomo Antonio che si identifica con le sue tele.
Irrivirenti sembrerebbero gli accostamenti ai grandi maestri del passato quali Cafiero Filipelli per gli interni e Ottone Rosai per le nature morte, ma di questi ha la risolutezza espressiva e la soluzione personale che lo accumuna a quel cerchio ristretto di autori che guardando le loro opere sono subito individuabili per cifra originale ed innata maestria.

Michael Musone 25 05 2010 Firenze






GALLERIA LA PERGOLA ARTE - Via della Pergola 45 rosso 50121 FIRENZE -

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